ALLA SCOPERTA DI CASERTAVECCHIA CON I SENSI: ESPERIENZA INCLUSIVA PER IPOVEDENTI

Un viaggio che va oltre la vista, per riscoprire la storia, l’arte e l’anima di un borgo millenario attraverso suoni, profumi, parole e contatto. È quanto ha offerto la visita multisensoriale organizzata a Casertavecchia per un gruppo di persone ipovedenti e cieche, grazie a un’iniziativa promossa da associazioni del territorio in collaborazione con guide specializzate.
Il percorso si è snodato tra le stradine acciottolate del borgo medievale, accompagnato da descrizioni dettagliate, letture evocative e momenti di ascolto ambientale. Il suono delle campane del Duomo, il profumo del muschio tra le pietre, il tocco della pietra calcarea e delle colonne scolpite: ogni elemento ha contribuito a costruire un’esperienza immersiva, dove la percezione passa attraverso canali alternativi alla vista.
Particolare attenzione è stata riservata alla narrazione accessibile: le guide turistiche hanno adottato un linguaggio ricco, descrittivo e coinvolgente, permettendo ai partecipanti di “vedere” con le parole. Alcuni oggetti sono stati resi tattili, come le riproduzioni in rilievo di dettagli architettonici, mentre l’orientamento nel borgo è stato agevolato da accompagnatori formati.
«È stata un’emozione nuova – racconta Maria, una partecipante – perché ho potuto sentire davvero Casertavecchia, non solo conoscerla. Ogni suono, ogni odore aveva un significato.»
L’iniziativa dimostra come l’accessibilità culturale sia una sfida possibile e necessaria. Rendere i luoghi della storia e dell’arte fruibili da tutti, indipendentemente dalle abilità visive, è un passo fondamentale verso una società più inclusiva e consapevole del valore della diversità sensoriale.
Un viaggio che va oltre la vista, per riscoprire la storia, l’arte e l’anima di un borgo millenario attraverso suoni, profumi, parole e contatto. È quanto ha offerto la visita multisensoriale organizzata a Casertavecchia per un gruppo di persone ipovedenti e cieche, grazie a un’iniziativa promossa da associazioni del territorio in collaborazione con guide specializzate.
Il percorso si è snodato tra le stradine acciottolate del borgo medievale, accompagnato da descrizioni dettagliate, letture evocative e momenti di ascolto ambientale. Il suono delle campane del Duomo, il profumo del muschio tra le pietre, il tocco della pietra calcarea e delle colonne scolpite: ogni elemento ha contribuito a costruire un’esperienza immersiva, dove la percezione passa attraverso canali alternativi alla vista.
Particolare attenzione è stata riservata alla narrazione accessibile: le guide turistiche hanno adottato un linguaggio ricco, descrittivo e coinvolgente, permettendo ai partecipanti di “vedere” con le parole. Alcuni oggetti sono stati resi tattili, come le riproduzioni in rilievo di dettagli architettonici, mentre l’orientamento nel borgo è stato agevolato da accompagnatori formati.
«È stata un’emozione nuova – racconta Maria, una partecipante – perché ho potuto sentire davvero Casertavecchia, non solo conoscerla. Ogni suono, ogni odore aveva un significato.»
L’iniziativa dimostra come l’accessibilità culturale sia una sfida possibile e necessaria. Rendere i luoghi della storia e dell’arte fruibili da tutti, indipendentemente dalle abilità visive, è un passo fondamentale verso una società più inclusiva e consapevole del valore della diversità sensoriale.