Assessorato al Commercio Comune di Napoli: Precisazione su canone unico occupazione suolo

In relazione alle polemiche sulla stampa cittadina sul canone unico per l'occupazione suolo in occasione di eventi culturali, l’Assessorato al Commercio precisa:
"Risulta doveroso raccontare la verità rispetto a quanto si apprende sulla stampa stamane circa stravolgimenti sulle tariffe introdotte dal canone unico approvato in Consiglio Comunale con deliberazione di Consiglio Comunale n. 8/2021 sul tema delle occupazioni di suolo. Il primo aspetto da chiarire è che non esiste una "tariffa nazionale di due euro al metro quadro". Il riferimento è, evidentemente, all'articolo 1, comma 827, della L. 160/2019, che ha definito una "tariffa standard giornaliera" di 2 euro al mq, che è "modificabile dai comuni", poiché la stessa norma (comma 817) prevede che il nuovo canone, che sostituisce dal 2021 il COSAP, "è disciplinato dagli enti in modo da assicurare un gettito pari a quello conseguito dai canoni e dai tributi che sono sostituiti dallo stesso canone" In sede di determinazione delle tariffe per il 2021, all’approvazione della delibera di istituzione del “Canone Unico” (deliberazione di Consiglio Comunale n. 8/2021), sono state confermate le tariffe già vigenti al 2020 (già COSAP)/; *pertanto si ribadisce che non è stata effettuata alcuna variazione a rialzo della tariffa.*/ Durante il periodo di tempo intercorso dal termine ultimo imposto dal governo per l’istituzione del Canone Unico e quello nel quale è avvenuta l’approvazione, nella scelta di salvaguardare il rilascio di nuove concessioni, i servizi hanno applicato la tariffa nazionale di partenza indicata dalla legge, con la dicitura “salvo conguaglio” che sarebbe avvenuta con l’approvazione della delibera consiliare. Vale la pena ricordare che per quanto riguarda le tariffe di occupazione di suolo per i pubblici esercizi, le stesso sono state esentate in forza di interventi normativi statali che hanno compensato il mancato introito delle stesse con rimborsi specifici verso i comuni. L’amministrazione comunale in quei tempi si è battuta fortemente insieme all’ANCI per estendere le esenzioni anche ad altre categorie, soprattutto a quelle legate al mondo della cultura, ma purtroppo nonostante le tante sollecitazioni e le proposte di emendamento avanzate, non abbiamo ricevuto ascolto. Tuttavia abbiamo cercato di fare il possibile, con gli strumenti in nostro possesso, sia supportando la categoria durante i mesi di pandemia con iniziative specifiche, sia con la definizione di agevolazioni TARI da riconoscere a diverse categorie economiche che avrebbero potuto trovare applicazione solo ad intervenuta approvazione del bilancio triennale 2021-2023, avvenuto il 16 settembre scorso".