CITTÀ METROPOLITANA, TRE MILIONI PER IL TEATRO SAN CARLO. FONDI PER IL MERCADANTE, IL TRIANON E PER LA VALORIZZAZIONE CULTURALE DI TUTTA L’AREA METROPOLITANA PER 14 MILIONI DI EURO

Tre milioni e 100mila euro a favore del Teatro di San Carlo di Napoli come contributo straordinario, che vanno ad aggiungersi ai 2,3 mln già stanziati in precedenza, per uno stanziamento complessivo della Città Metropolitana per il Massimo napoletano di 5 milioni e 400mila euro per l’anno 2025. Un milione e 400mila per il Teatro Mercadante – Associazione Teatro Stabile Città di Napoli, 300mila per il Trianon. E poi otto milioni per il “Cartellone degli Eventi Metropolitani 2025-2026”, costituito da una serie di eventi proposti dai Comuni da svolgersi su tutto il territorio metropolitano dal prossimo dicembre per proseguire nel 2026 (tre milioni per il 2025 e 5 per il 2026), fondi per il Premio Napoli, la Fondazione CIVES, il Premio Cimitile, la Fondazione Castel Capuano e altri progetti.
In seguito all’approvazione dell’assestamento di bilancio da parte del Consiglio Metropolitano avvenuta nel corso dell’ultima seduta, il Sindaco della Città Metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, con la collaborazione del Vicesindaco Giuseppe Cirillo, ha approvato la delibera di variazione del Piano Esecutivo di Gestione che consente il finanziamento per istituzioni ed eventi culturali per la promozione del territorio per un totale complessivo di 14 milioni di euro.
“La Città Metropolitana – ha affermato il Sindaco Manfredi - investe sulla promozione del territorio, con il sostegno a istituzioni che danno lustro nel mondo a Napoli e a tutta l’area metropolitana, come il Teatro di San Carlo, che merita la massima attenzione da parte di tutte le istituzioni nel rispetto del territorio stesso, il Mercadante, il Trianon, e anche a tante manifestazioni che arricchiscono l’offerta culturale per far sì che questa terra risulti sempre più attrattiva per un turismo che deve diventare strutturale, capace cioè di creare lavoro vero e duraturo per i nostri giovani, che devono poter programmare qui il loro futuro”.